Laniakea in lingua hawaiana significa cielo incommensurabile ed è un super ammasso di galassie di cui la parte la Via Lattea.
In un tentativo perpetuo di creare uno spazio tra i corpi e di luoghi comprendiamo che il pieno a cui aneliamo non è alle cose, ma del tempo. Si vuole ripulire e accudire il seme che ha dato vita delle cose dell’esistenza, per trattenerne solo il potenziale di gestazione e nuova nascita, per arrivare al punto senza dimensioni che è l’origine, il senso, la genesi.

Lo smarrimento è consapevole, voluto e ricercato. Lo svuotamento è creazione di vuoto nello spazio nel mezzo in cui ritrovarsi, osservarsi e riconoscersi. Un possibile disegno del destino dell’uomo, dell’umano, in un racconto stratificato tra lotta sociale ed iperbolico istinto alla continuazione non solo della vita, ma del pianeta stesso. Ci si perde consapevolmente in riflessioni quasi metafisiche che però muovono attorno alla pura accettazione della precaria natura delle cose e della loro effimera bellezza.

crediti e info

Regia e Coreografia Elisa Pagani
Musiche originali Serena Dibiase
Spettacolo per 3 danzatori
Durata 25 minuti

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