Playlist for the end of the world
“Ci sono due vie per affrontare la vita, la via della Natura e la via della Grazia, sta a te scegliere quale delle due seguire. La Grazia non mira a compiacere se stessa, accetta di essere disprezzata, dimenticata, sgradita, accetta insulti e oltraggi. La Natura vuole solo compiacere se stessa e spinge gli altri a compiacerla, le piace dominare, le piace fare a modo suo, trova ragioni di infelicità quando tutto il mondo risplende attorno a lei e l’amore sorride in ogni cosa. Ci hanno insegnato che chi ama la via della Grazia non ha ragione di temere. Io ti sarò fedele, qualsiasi cosa accada.”
Incipit “The Tree of Life” Terrence Malick (2011)
PLAYLIST FOR THE END OF THE WORLD è una raccolta di immagini, emozioni, suggestioni legate alla fine del mondo, non nella sua accezione universale, ma in quella intima, dei percorsi umani nelle loro infinite pieghe e ripercussioni.
La storia del mondo è la nostra storia, che esiste nelle faglie della crosta terrestre, nei cicli cosmici, nell’evoluzione genetica di un feto, nella chimica che ci tiene in vita, e si confonde con i movimenti che la nostra anima vive dalla nascita fino alla morte.
La fine del mondo, accendendo l’attenzione sul suo cessare di essere, celebra il mondo stesso nell’intera durata della sua esistenza.
Si intravede così uno spazio salvifico nel finire, che assorbe l’intera sussistenza e ne induce la redenzione.
crediti e info
Regia e Coreografia Elisa Pagani
Spettacolo per 48 danzatori/trici
In collaborazione con Compagnia Opus Ballet